Sei inutile scappa. Sono inutile davvero, scappo. Impara da questo anche se la tua pancia è viva ormai. Via inutile,
Devastanti come tsunami le paure mie. Mente, stomaco e cuore vittime immolate sull’altare d’indicibili fobie. Naufraga, spoglia di tutto, ma
Piansi. Mai come quel giorno. Piansi. Perché si poggiano le foglie. Dal lato oscuro alla luce. Fino alla fine. Dalle
“Ho voglia di sentirmi viva” mi dici, mentre sei persa negli occhi. Foglia al vento, tremi, fragile. D’un tratto, un
Tante volte, mi hai fatta prigioniera; tante quante le volte in cui ho lasciato che prendessi il meglio di me,
Mi domando se una via di fuga c’è a questo dolore che ci consuma e ci rende schiavi dell’abitudine di
Poli opposti che si attraggono senza toccarsi mai. Rette parallele, noi due ché viaggiamo sulla stessa direzione, senza trovare un
Piove. Guardando la città che muore, provo a disegnare i tuoi confini con le dita sui vetri annebbiati dal mio
È il tuo limite. Ho paura. Di cosa? Di parlare! Parlare? Ho paura che non credano alle mie parole perché
Prova a camminare nelle mie sere amico Quando il vino nuovo non è mai troppo Si ferma alla gola e
© 2017 Story-tellers.it. Edizioni Story-tellers di Alessio D'Amico, P.I. 08953261214
Commenti recenti